Ligustro, ch’éreno onno di quegli òmini fra i più di tutti adatto et in capacitade dè assistematzioni dei atrezzi, de saver dei animali et dille bestie, capacze it anco aesperto nello predisposizionamento dello grano nello granaio, dellle canepe da cavarci e da metterci nei stagnazzi, regulari i fructi.
Come desevo sora, erevamo in uno novembrio di moltissimo umidario it nebulario.
Illo Ligunstrio i aveve d’andari a vederi il regolamentio de czerti fossi et canaluzzi. S’eri presi cò luio, suo filiolo grando, grando parché u in aveva enc di piò znì (ne aveva anche dei più piccoli), chi se ciamava Aldensio.
In uni czerti mattina, dopi averci mangiati una fetta ed coppa brustolata nello pane anche brustolè, sen partirono tutti dui, Ligustri it Aldensioe coi suoi lori justi arnesamenti.
Aveveno co lori illo somarino buono.
Se mettono tutti due verso il loro travagliare.
Dopo un pocho de tiempo pasato in uni buoni hora, se siente parecci urlazzi dè Ligustro.
Attutti pensavimo, vadendolo solo solamenti tornarci indietro sansa Aldensio, che isso Aldenso si fossi male fatto, ot anco forsi fossi morti.
Z. Z.
